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Turismo e Ristorazione: un 2017 da record

Due stranieri su tre considerino la cultura e il cibo la principale motivazione del proprio viaggio in Italia, ma anche i connazionali (ben il 54 %) sostengono che il successo della loro vacanza dipende dalla combinazione cibo, ambiente e cultura. Insomma, come confermano i dati Coldiretti quella che si dice “la buona tavola” è un attrattore turistico importante e lo è stato anche in questo “Duemila diciassette” che tra pochi mesi concluderà il suo tempo lasciando buone speranze per il futuro agli italiani che lavorano nel settore del fuori casa e del turismo. Il Rapporto Turismo del WEF, infatti, considera questo il migliore anno dopo dieci anni di sofferenze, con un affluenza estiva di vacanzieri da record, ben 400 milioni di presenze. Ad avvantaggiarsi delle vacanze di italiani e stranieri anche i ristoratori, dato che si stima che si siano spesi per cibo e bevande 14 miliardi di euro.

Performance importantissima s’è registrata nel periodo estivo: probabilmente la crescita di presenze è stata agevolata dal grande (e in alcuni giorni anomalo) caldo che ha spinto anche i più restii a spostarsi dalle città verso montagna e mare. Anche i fattori geopolitici, poi, hanno spinto i vacanzieri italiani a rimanere nel Bel Paese piuttosto che viaggiare all’estero.

Tutti questi fattori, ricapitolando, hanno agevolato i flussi di turisti che comunque mettono sempre in cima arte, paesaggi e cibo fra le principali motivazioni di scelta della meta: focalizzandoci sul “cibo” va detto che esso rappresenta una voce di spesa sempre più importante importante per i vacanzieri. Coldiretti diffonde cifre che possono solo far piacere a chi lavora nel settore: “circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, con una decisa svolta verso prodotti ad alto valore salutistico nell’estate 2017”. La spesa per il cibo, quindi, ha superato quella dell’alloggio e sempre Coldiretti stima che, tra il consumo di pasti nella ristorazione (14 miliardi) e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi e nei mercati (12 miliardi), i turisti italiani e stranieri spendono per cibo e bevande circa 26 miliardi di euro su un totale di 75 miliardi del fatturato turistico complessivo annuale.

Se spostiamo l’attenzione dai dati Coldiretti a quella di Federalberghi/ EBNT i dati positivi sulle presenze sono avvalorati. «Agosto si conferma il mese per eccellenza dedicato alle vacanze - dice il presidente degli albergatori Bernabò Bocca – ma si rileva anche un’apprezzabile crescita del mese di settembre, scelto dal 12,4% degli italiani (contro il 9,2% del 2016) per trascorrere la propria vacanza principale. Si tratta di un dato che lascia ben sperare e che merita di essere accompagnato con adeguate politiche di destagionalizzazione». Fra i molti dati che rincuorano, anche qualche dato negativo che per dovere citiamo: i visti turistici per visitatori provenienti da zone extra UE (fuori dall’Unione Europea) sono scesi del 12,5%, cali di presenze compensati però, come già detto, dal rinnovato flusso di turismo interno.


30/08/2017

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